Responsabilità Medica: il risarcimento del danno
La suprema Corte con l’ordinanza n. 13864 chiarisce la responsabilità civile di un medico ed ha accolto la richiesta al risarcimento del danno, avanzata dagli eredi di una giovane donna deceduta in ospedale . I familiari richiedevano tutti i danni per aver il medico eseguito in ritardo un parto cesareo. La donna si recava in ospedale, con sintomi simili alla gestosi , ma veniva diagnosticata il giorno successivo e nel medesimo giorno le veniva praticato il parto cesareo di urgenza e anche un altro intervento ma la ragazza non riusciva a sopravvivere. Il medico veniva assolto in sede penale non raggiungendo la prova che la morte non si sarebbe verificata nel caso di intervento immediato. In altre parole la morte, anche in presenza di un tempestivo intervento diagnostico, comunque si sarebbe verificata. Ma l’assoluzione in sede penale non determinava di fatto la possibilità di accertare la responsabilità in sede civile .
Difatti nel processo penale e nel processo civile, sono diversi i criteri di prova del nesso causale: nel processo penale il nesso causale deve essere provato oltre ogni ragionevole dubbio, in sede civile è sufficiente, il criterio probabilistico più probabile che non ….
La suprema Corte precisa come il criterio probabilistico non si collega ad una probabilità assoluta (il 50 + 1% di probabilità), ma relativa, ovvero,qualora si fosse tenuto un corretto comportamento vi era una maggiore probabilità, che la morte non sarebbe sopraggiunta. Di seguito parte integrale dell’ordinanza.